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Club Alpino Accademico Italiano

Assemblea primaverile gruppo Orientale CAAI - 17 Maggio 2025 Ravina (TN)

Mercoledì, 21 Maggio 2025 22:02

Assemblea primaverile gruppo Orientale CAAI 17 Maggio 2025 Ravina (TN)

di Francesco Leardi Presidente C.A.A.I. Gruppo Orientale

In un contesto territoriale dove si respira montagna a tutto tondo si è svolta il 17 Maggio 2025 l’assemblea primaverile del gruppo Orientale del CAAI.

Grazie alla gentile disponibilità della Sezione della S.A.T.di Ravina abbiamo avuto a disposizione una funzionale location ma non solo; con la efficace organizzazione del Presidente Simone Navarini, della Vicepresidente Caterina Mazzalai , del nostro collega accademico Giorgio Espen e di svariati collaboratori il successo dell’evento è stato notevole.

La partecipazione è stata numerosa con ben 57 presenze per una serie di proposte dell’ODG assai interessanti.

Ovviamente ho ringraziato la presenza di Carlo Claus che con i suoi 99 anni è un esempio per il sodalizio di passione, dedizione e simpatia.

Grazie Carlo da tutti noi!

P1010189Da sinistra i membri dell'Eagle Team: Riccardo Volpiano, Daniele Lo Russo, Dario Eynard accademico, Erica Bonalda, Iris Bielli, Alessandra Prato, Lorenzo Toscani, Matteo Monfrini. Quindi Matteo della Bordella, Mauro Florit e Francesco Leardi - Ph A. Rampini.

La nostra assemblea è stata programmata in concomitanza con il Sarca Climbing Meet di Arco per due motivi: il primo per riunire in un unico periodo di giorni e permettere l’integrazione dei giovani partecipanti del meeting con le esperienze dei componenti del C.A.A.I. Orientale, e non solo, e il secondo per sancire il termine del primo progetto C.A.I. Eagle Team ideato e sviluppato da Matteo Della Bordella e vari collaboratori, tutti alpinisti di alto livello.

Il primo passo dell’assemblea è stato presentare i giovani partecipanti del progetto C.A.I. Eagle Team selezionati da Matteo Della Bordella e il gruppo direttivo, progetto che ha visto il suo compimento finale nelle destinazioni della Patagonia e dell’Oman con vari successi alpinistici.

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P1010230Dopo una esposizione del progetto ormai concluso e del futuro, che sta prendendo piede, Della Bordella ha chiamato accanto a se i ragazzi dell'Eagle Taem.

Il nostro collega Mirco Grasso ci ha permesso di vivere con lui, Matteo e Dario le emozioni della loro salita del Cerro Piergiorgio con le suggestive foto che hanno suscitato grande interesse.

Un successo del C.A.I. Eagle Team che ha visto il completamento dell’itinerario seguito e sfortunatamente non completato per l’arrivo di una perturbazione ad opera del nostro collega Maurizio Giordani, presente in sala, e del compagno di cordata Luca Maspes (Rampikino).

Dopo questo momento di intensa atmosfera alpinistica è iniziata la nostra assemblea che non andrò a riferire nei contenuti strettamente istituzionali ma solamente in alcuni punti salienti ai quali tengo molto.

 

Purtroppo c’è stato il momento del ricordo dei soci defunti Fermeglia, Baldi, Bellini, Mastracci, Valdo, Prati, e recentemente Piero Fina.

Erano presenti in sala le figlie di Piero, Alessandra e Donata dalle quali sono stato incaricato di leggere un ricordo del papà che riporto di seguito:

 

Nato il 17 settembre del 1930 ci ha lasciati il 15 aprile 2025.

I suoi primi approcci con la montagna “vera” risalgono all'anno 1950 quando sale sulla cima del Monte Pelmo grazie ad una gita organizzata dalla Giovane Montagna e sulla cima Grande di Lavaredo con Nerone Balasso.

L’anno successivo si iscrive alla sezione C.A.I. di Vicenza.

6 fra gli accademici vicentiniarch.fam.FinaSei Accademici vicentini che hanno contribuito alla storia dell’alpinismo italiano: da sinistra Tarcisio Rigoni, Piero Fina, Adriana Valdo, Andrea Colbertaldo, Gastone Gleria, Piergiorgio Franzina - Ph Arch Fam FinaNasce così la sua passione per l'arrampicata che lo porta a frequentare la palestra di Gogna ed è lì che conosce Silvano Pavan e Berto Brotto con i quali avrà il battesimo definitivo della roccia, instaurando un'amicizia durata una vita.

Ecco allora le prime salite sulle Piccole Dolomiti (Pilastro Solda' del Baffelan) e sulle Pale di San Martino (Spigolo del Velo).

Dopo un periodo di attività ridotta a causa del servizio militare e impegni di lavoro nella metà degli anni 50, riprende ad arrampicare in maniera costante con l'inizio degli anni 60, salendo alcune classiche delle Dolomiti al tempo considerate molto difficili, come lo Spigolo dell'Agner, la Rittler-Videsott-Rudatis alla Busazza, la Comici-Casara sul Salame del Sassolungo (prima ripetizione vicentina con Bepi Peruffo), la Solleder del Civetta e per finire la Cassin alla Ovest di Lavaredo ed il Diedro Livanos alla Su Alto, entrambe effettuate con Piergiorgio Franzina in tempi record per l'epoca.

Grazie a questa attività Gastone Gleria proporrà il suo ingresso nel Club Alpino Accademico Italiano dove viene ammesso nel 1969.

Negli anni seguenti l'attività di Piero Fina si apre ai percorsi di ghiaccio (Canalone Neri di Cima Tosa, Canalone Oppel all'Antelao, Nord della Presanella, Nord Monte Cercen, Nord Punta Thurwieser) e alle vie di misto in alta quota nelle Alpi Occidentali (Monte Cervino, traversata del Lyskamm, Cresta Signal sul Monte Rosa, Cresta di Rochefort e Cresta dell'Innominata sul Monte Bianco).

Notevole anche la pratica nel periodo invernale-primaverile dello sci alpinismo, dall'esplorazione più che decennale del gruppo dei Lagorai alle classiche della catena di confine, ai “4000” Svizzeri.

Per Piero là montagna non è mai stata sinonimo di individualismo, ma di condivisione e di amicizia.

Le salite effettuate non sono per lui solo uno sterile elenco di obiettivi raggiunti, ma un insieme di ricordi e di episodi vissuti in compagnia di amici.

Inoltre ha sempre amato mettere la sua esperienza e la sua conoscenza a disposizione dei più giovani o meno esperti che volessero approcciarsi alla montagna, in modo che potessero godere di quanto questa può offrire.

Da questo deriva il suo impegno a livello sezionale che, oltre a portarlo a far parte del consiglio direttivo e soprattutto ad assumere la carica di Presidente dal 1984 al 1988, lo ha visto come responsabile di numerose gite da lui organizzate sia in ambito escursionistico che alpinistico che sci-alpinistico (da ricordare tra le altre il Pizzo Badile per il Canalone Sud, la salita all'Allalinhorn e all'Alphubel nelle Alpi Svizzere e la Traversata delle Calanques da Marsiglia a Cassis).

La sua attività con il tempo è andata inevitabilmente a ridimensionarsi, ma la sua passione per la montagna è sempre stata viva.

Anche io come presidente ricordo la sua figura, affabile e severa al tempo stesso, sempre lucido analista dell’alpinismo di ieri e dell’oggi.

Immancabile negli ultimi tempi, la mail di giustificazione per l’assenza alle nostre riunioni, segno tangibile di un profondo rispetto e amore per il sodalizio

 

INTERVENTO AL FUNERALE DI ALESSANDRA E DONATA

 

Finaarch.fam.FinaPiero Fina - Arch. fam. FinaHai affrontato la tua ultima salita con lo spirito che ti ha sempre contraddistinto, con serenità, senza mai lamentarti per le difficoltà, e riconoscente verso chi ti aiutava godendo fino alla fine delle piccole cose che ti erano ancora concesse.

Sotto quella scorza che poteva sembrare un po' da duro, nascondevi un gran cuore che mettevi in tutto quello che facevi, sempre disponibile verso tutti, dal voler condividere la tua passione per la montagna con persone meno esperte, al voler essere di supporto, una volta andato in pensione, ad amici e parenti che ne avessero bisogno.

Io e Donata ti ringraziamo per averci trasmesso i valori che hai sempre perseguito nella tua vita: la passione per tutto quello che facevi, dal lavoro alla montagna, il rispetto degli impegni presi e la coerenza sempre mantenuta.

Ti ringraziamo inoltre per averci dato assieme alla mamma l'immagine di una unione solida che è andata consolidandosi nel tempo e che avrebbe presto raggiunto i 71 anni.

Se pensiamo ora a te, ti immaginiamo a guardare da lassù le tue montagne, assieme ai tuoi amici che hai raggiunto, ricordando le tante avventure vissute insieme.

 Sullo sfondo scorrevano le immagini di Piero ma soprattutto la prima è quella che mi ha colpito maggiormente che inquadra ben 6 accademici vicentini che hanno contribuito alla storia dell’alpinismo italiano ; da sinistra Tarcisio Rigoni, Piero Fina, Adriana Valdo, Andrea Colbertaldo, Gastone Gleria, Piergiorgio Franzina.

E’ iniziata così la parte burocratica della quale descrivo alcuni punti di interesse generale.

In occasione dei 100 Anni Solleder Lettembauer 7 Agosto 1925 il nostro collega Baù ci informa che per ricordare questa tappa importante dell'alpinismo, si è pensato di celebrare la salita il weekend del 27-28 settembre 2025.

Sabato 27 settembre ci saranno vari eventi: nel pomeriggio un dibattito tra gli alpinisti che hanno maggiormente frequentato la nord ovest, dando importanza alla parete e a questa via. Sarà l'occasione per presentare anche la nuova guida del Civetta che Baù sta completando con Luca Vallata e sarà pubblicata prima dell'estate.Verrà anche proiettato il documentario di Emanuele Confortin sulla Solleder Lettembauer attualmente in lavorazione. Altri contributi sono in progetto e lavorazione.

 

In collaborazione con la fondazione DOLOMITI UNESCO il nostro nuovo collega Emanuele Confortin sta sviluppando il progetto “Dolomitismo, racconti verticali” che consiste in una docuserie di 9 episodi della durata di 28 minuti circa, realizzati con un format originale, il cui scopo è approfondire la scoperta delle Dolomiti attraverso il punto di vista degli alpinisti.

La struttura narrativa di ciascun episodio prevede degli elementi in comune:

  • un capo cordata (Luca Vallata, guida alpina);
  • un ospite (alpinista maschile o femminile, preferibilmente giovane, con un legame con la parete che si andrà a scalare);

un alpinista che fungerà da mentore per il Gruppo e/o la parete su cui si scalerà;

  • il contributo di Gigi Dal Re, artista e alpinista che disegnerà le vie e le cime scalate;
  • un geologo che creerà il contesto per conoscere (oltre alla storia) la genesi di queste meraviglie che sono le Dolomiti;

Le vie scelte per questa prima serie sono: 

- via Eisenstecken-Rabanser-Pircher a Cima Mugoni (Catinaccio) 

- via Aste-Susatti a Punta Civetta (Civetta)

- via Alverà-Menardi al Cason di Formin in inverno (Lastoi di Formin) 

- via normale al Campanile Basso (Brenta) 

- traversata Comici “con spaccata” nei Cadini di Misurina (Cadini) 

- via Solleder-Kummer al Sass Maor (Pale di San Martino) 

- via Casarotto-Radin allo Spiz di Lagunaz (Pale di San Lucano) … per il 50esimo dell’apertura 

A proposito di Pierino Radin ricordo che il 1 Maggio a Trento in occasione degli eventi del Trento film festival è stato insignito, assieme al trentino Davide Sassudelli, dell’ambito premio del Chiodo d’oro conferito dalla sezione SOSAT di Trento nel progetto che, ricordo, vede il contributo del gruppo Orientale del C.A.A.I.

- via del Cinquantenario FISI (via Gogna-Dorigatti-Giambisi-Allemand) in Punta d’Ombretta (Marmolada)

- via Gherbaz-Candot alla Croda Cimoliana (Dolomiti Friulane) 

Devo ringraziare Alberto Rampini per il suo impegno nel gestire il sito.Serafino Ripamonti del gruppo Occidentale in questo momento si sta occupando della comunicazione a media e testate.Tra l’altro anche grazie ad Inselvini, presidente del gruppo Centrale si sta procedendo ad inserire il C.A.A.I. sulla piattaforma Instagram.

Si è quindi svolta la presentazione ufficiale dei nuovi colleghi accademici con la rituale consegna della tessere e distintivi.

Archivio BordignonI nuovi Accademici. Da sin Emanuele Confortin, Andrea Micheletto, Claudia Mario, Stefano Luisetto e Marco Gnaccarini - Ph Archivio BordignonEmanuele Confortin, presentato da Francesco Leardi e Francesco Lamo, con la consueta verve che lo contraddistingue ci ha coinvolto nella sua soddisfazione a fare parte dell’Accademico e ha proiettato un “teaser” molto bello del progetto celebrativo del centenario della Via Solleder-Lettenbauer alla NW del Civetta.Molti progetti nel cassetto tra i quali l’ultimo appena completato e in distribuzione che è il docufilm, assai bello, su Renato Gobbato, al secolo “Bagnin”, Accademico del C.A.A.I. purtroppo scomparso nel 1980, un precursore, mi permetto di dire, dell’alpinismo moderno ed anche nelle sue idee un visionario;

Marco Gnaccarini presentato da Ivo Maistrello e Ivan Maghella ci ha accompagnato sul suo percorso di vita personale e alpinistica con una pregevole serie di immagini.Indubbiamente serietà e professionalità sono qualità che non gli mancano così come l’impegno su vari fronti nelle scuole di alpinismo.Un eccellente “valore aggiunto” per il sodalizio;

Stefano Luisetto presentato da Francesco Leardi e Diego Toigo, come nel suo stile molto austero ha parlato a braccio distribuendo, almeno così ho percepito, la sua energia al gruppo.Certamente un alpinista di altissimo livello con tanti progetti futuri.Le caratteristiche più marcate in Stefano sono la caparbietà unita alla voglia di alpinismo con la “A” maiuscola;

Claudia Mario presentata da Alessandro Baù e Mirco Grasso alpinista, fisioterapista parlando di questioni tecniche e mamma della splendida Viola e moglie di Alessandro estrapolando la componente personale.

Ebbene ci ha deliziato di immagini bellissime del suo percorso alpinistico ma non solo, e concludendo molto simpaticamente che, contrariamente ai colleghi maschietti che sono in debito con le loro mogli e compagne, che portano infinita pazienza, Lei è sempre a “credito” dal buon Alessandro.E oserei dire chapeau!

Andrea Micheletto presentato da Ivo Maistrello e Sergio Antoniazzi forse il più emozionato; ed io, da osservatore esterno mentre parlava, ho ragionato sul fatto che è veramente straordinario sapere che nel suo percorso alpinistico ha aperto vie straordinarie, ingaggiose e su roccia spesso dalla qualità assai dubbia.Insomma, sotto un abito burbero e timido si cela un alpinista di alto profilo.Un onore averlo tra di noi:

Poi è stata la volta del mio vicepresidente Guido Casarotto che con un excursus piuttosto sintetico, lo avevo pregato di tralasciare l’inizio della trattazione dalle guerre puniche, ci ha illustrato l’andamento del Sarca climbing meet che insieme ad altri collaboratori ha portato avanti contestualmente alla nostra Assemblea di Gruppo.

Un impegno svolto con professionalità e precisione.Bravo Guido!

Dopo due anni di meeting di Arco con risultati più che soddisfacenti e grazie ai contributi ricevuti mi sono chiesto se non fosse stato il momento di cambiare, almeno per una edizione, la location.

Le notti insonni portano consiglio ma soprattutto lo sguardo sempre così sereno di Stefano Righetti e la sua disponibilità hanno avvalorato la mia idea: sarà Bismantova 2026!

Ringrazio il presidente del C.A.A.I. Mauro Penasa che ha pazientemente assistito ai nostri lavori con interventi che sinceramente mi sono stati di supporto.

Ringrazio chi ha collaborato nell’allestimento, accoglienza soci e preparazione gadget:Sandra Bordignon, Anna Terruzzin, Fiammetta Curcio che si è prestata anche al ruolo di verbalizzante , Giuliano Bressan e Giorgio Espen.

Ed ovviamente ringrazio i colleghi tutti.

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