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A due Accademici il PELMO D’ORO 2023 - ALESSANDRO MASUCCI per la carriera e ITALO ZANDONELLA CALLEGHER per la cultura alpina

Venerdì, 08 Dicembre 2023 18:40

A due Accademici il PELMO D’ORO 2023

ALESSANDRO MASUCCI per la carriera e ITALO ZANDONELLA CALLEGHER per la cultura alpina

a cura di Orietta Bonaldo

Queste le motivazioni espresse dalla giuria:

Alessandro Masucci per la carriera alpinistica

Alpinista che in tre decenni di attività severa ed eticamente impeccabile ha scritto il suo nome sul Pelmo e su tutte le crode della Val di Zoldo, allora poco conosciute e ancor meno percorse, individuando con occhio sapiente e concretizzando con tenace passione ben 140 nuove linee di salita.

Italo Zandonella Callegher per la cultura alpina

Fine editorialista, brillante scrittore, eccellente alpinista. Ma, soprattutto ed in ogni sua attività, montanaro profondamente dolomitico, di sconfinata cultura alpina. La sua penna ha riempito pagine e pagine raccontando delle montagne di casa non solo i profili, la storia, la vita, ma pure i valori che si traducono in dialogo universale della gente dei monti.

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Gli altri riconoscimenti sono stati attribuiti come segue:

Il Pelmo d'oro per l'alpinista in attività è andato al catalano Santiago “Santi” Padros

Guida Alpina di levatura internazionale, spagnolo di nascita ma bellunese di adozione. Nelle Dolomiti Bellunesi realizza un’attività poliedrica di altissimo livello: nuove aperture in roccia e ghiaccio, inediti concatenamenti e, su pareti spesso remote, salite di misto moderno, di cui è uno dei massimi esponenti a livello non solo italiano.

Il Premio Speciale della Provincia ha voluto rendere omaggio e ringraziare Oscar De Bona e Roberto De Martin primi ideatori del premio

Vivere tra le montagne più belle del mondo comporta anche il dovere di raccontarle, di farle conoscere, superando il silenzio della pietra e del bosco, dando voce alla solennità delle crode. Oscar De Bona e Roberto De Martin hanno ideato questo premio venticinque anni fa proprio allo scopo di dare risalto alle montagne bellunesi e alle genti che le vivono.

Il Premio Speciale Giuliano De Marchi ha ricordato Silvana Rovis, alla memoria

Il suo amore per la montagna l’ha portata, non solo ad esplorarla e a viverla intensamente ma, soprattutto, a raccontarla attraverso i suoi articoli e le sue interviste anche alle alpiniste donne così spesso trascurate, già diventate capitoli di storia dell’alpinismo.

E infine il Premio Speciale Dolomiti UNESCO è stato conferito all'Alpine Club

Primo club alpino del mondo, l’Alpine Club, venne fondato a Londra il 22 dicembre 1857 ed ebbe John Ball primo Presidente. Tale iniziativa fu forse ispirata dall’impresa che lo stesso Ball compì due mesi prima quando, accompagnato da una guida di Borca di Cadore, effettuò la prima ascensione alpinistica sul Monte Pelmo, uno dei simboli delle Dolomiti. Questi primi alpinisti divennero anche i principali osservatori e divulgatori di quei valori estetici, paesaggistici e scientifici che oggi sono universalmente apprezzati e che si trovano alla base del riconoscimento che l’UNESCO ha voluto conferire nel 2009 alle Dolomiti.   

Per chi desidera approfondire, qui ci sono i profili dei premiati

IMG 9846La consegna del premio ad Alessandro Masucci

IMG 9875La consegna del premio a Italo Zandonella Callegher

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il valore di un premio si misura anche nell'emozione che suscita in chi lo riceve e questa venticinquesima edizione sarà da ricordare per la forza d'animo di Alessandro Masucci che ha raccolto tutte le sue forze per essere presente e salire sul palco, in barba alla malattia, per ringraziare e coinvolgere simbolicamente nel premio i compagni di cordata con cui ha condiviso la sua straordinaria attività di scoperta nelle Dolomiti. Purtroppo Alessandro ci ha lasciati poco dopo aver ricevuto questo importante riconoscimento, rendendo ancora più intensa l'emozione di quanti lo hanno conosciuto e stimato. Tornando alla cerimonia, l'emozione è proseguita con Santiago Padros cui mancavano le parole, non perchè il suo italiano non sia eccellente, ma perchè toccato nel profondo un po' dall'ovazione che lo ha accolto, ma soprattutto dall'immagine degli “eroi silenziosi” evocata dal presidente della Provincia Roberto Padrin per i montanari che amano e difendono le proprie montagne, cui Santi, profondamente sensibile all'argomento, ha accomunato i “pazzi alpinisti” che scalando le crode si sentono tutt'uno con la Natura.

Per loro inaspettato e perciò ancor più gradito il riconoscimento della fondazione Unesco per l'Alpine Club, rappresentato dal suo attuale presidente il forte alpinista Simon Richardson, nelle sue parole “The Alpine Club would like to thank the Dolomites UNESCO World Heritage Site for the award and the Club Alpino Italiano and Provincia di Belluno for their hospitality. We hope that this event will rekindle a strong and lasting relationship between all four organisations.”

Per chi ha voglia di vedere questi e altri momenti del 25° Pelmo d'oro, sul canale Youtube di Radio Più è disponibile la registrazione dell'intera cerimonia.

IL PELMO D'ORO, una lunga tradizione di eccellenza

Nel 2023 il Pelmo d'oro ha compiuto il quarto di secolo. Per chi non lo conosce, molto in breve, è un premio, assegnato annualmente e articolato in più sezioni, con cui la Provincia di Belluno vuole riconoscere particolari meriti acquisiti da persone fisiche, enti pubblici e privati, associazioni e sodalizi nell’ambito di:

- alpinismo e solidarietà alpina

- tutela e valorizzazione dell’ambiente e delle risorse montane

- conoscenza e promozione della cultura

- storia

- tradizioni delle comunità delle Dolomiti Bellunesi.

L'attribuzione dei premi avviene su indicazione di una giuria composta oltre che da Roberto Padrin, Presidente della Provincia di Belluno, da rappresentanti del CAI, del CNSAS, dell'AGAI del Veneto e del Presidente del Consorzio Bim Piave di Belluno.  

Componenti giuria 25° edizione: Federico Bressan e Giorgio Brotto per il Club Alpino Italiano, Orietta Bonaldo per il CAAI, Giorgio Peretti per il Collegio Guide alpine del Veneto, Paolo Conz, guida alpina, per il CNSAS e Marco Staunovo Polacco, Presidente del Consorzio Bim Piave di Belluno.

Una caratteristica della cerimonia di consegna del premio è non avere una sede fissa ma essere ospitata ogni anno in un diverso comune della provincia, che per l'occasione si veste a festa e coinvolge tutta la comunità per l'organizzazione di eventi e l'accoglienza dei numerosi ospiti. Quest'anno, il 29 luglio, è toccato al piccolo comune di San Tomaso Agordino (600 residenti) che ha accolto gli ospiti nella splendida struttura Arena 1082.

Molti sono i legami tra il Premio e il CAAI, dato che soprattutto in due sezioni i riconoscimenti riguardano strettamente l'alpinismo di eccellenza e quindi spesso sono andati a soci accademici: il Pelmo d'oro per l'alpinismo in attività e quello alla carriera. Non solo, dal 2010 un premio speciale è dedicato alla memoria dell'accademico Giuliano de Marchi, tragicamente scomparso nel 2009 sull'Antelao. Per chi vuole approfondire, ecco qui il dettaglio dei premi e l'albo d'oro dei premiati di tutte le 25 edizioni.

 

 

 

 

 

 

 

    

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