Dal sito PLANET MOUNTAIN un completo resoconto delle tematiche dibattute al Convegno Nazionale 2015 a Casiglio/Erba.
NUOVE FRONTIERE PER L’ALPINISMO D’AVVENTURA è un tema che ha consentito di affiancare interventi molto diversi ma tutti centrati sull’individuazione e proposta di aree del mondo che offrono ancora spazi significativi all’esplorazione e ad una attività alpinistica d’avventura su grandi pareti ancora inviolate o comunque con grandi potenziali inespressi a disposizione di giovani forti alpinisti animati da spirito accademico, spaziando dalle catene montuose della costa Sud Orientale della Groenlandia, alla Cordillera Huayhuasch, alla Cordillera Real, alle montagne del Sud Est della Turchia, al Garhwal indiano, alle montagne del Mali e altre zone, comprese sorprendenti piccole scoperte di avventura possibile anche in Italia, a margine di zone molto conosciute e frequentate.
Molto apprezzate le relazioni di Matteo della Bordella, Tito Arosio, Enrico Rosso, Mauro Florit, Stefano Zaleri, Juri Parimbelli, Ugo Manera, Gian Maria Mandelli, Giuliano Bressan, Andrea Giorda.
Armando Aste ricorda la profonda umanità del collega Accademico e soprattutto del compagno di cordata e dell'amico prematuramente scomparso. Alessandro Giorgetta ne traccia un profilo morale. Da Annuario CAAI 1991.
Il socio Samuele Mazzolini comunica l’apertura di una variante diretta nella parte bassa della storica Supermatita alla Est del Sass Maor. La variante, che si sviluppa per circa 250 metri al di sotto dell’incrocio con la Solleder, è stata percorsa il 27 agosto 2015 da S. Mazzolini, F. Piacenza e G. Cavallar.
Nonostante le difficoltà dichiarate non siano elevate (VII+), la scarsa proteggibilità rende la variante psicologicamente impegnativa. Aperta con soli friend.

Spedizione “Kirghizistan 2015”:
vie nuove e ripetizioni sulle “montagne proibite” del Pamir Alai
Gian Luca Cavalli (CAAI Occidentale)
Giovanni Pagnoncelli (CAAI Occidentale)
Marcello Sanguineti (CAAI Occidentale)
Pier Luigi Maschietto (CAI Biella)
Edoardo Polo (CAI Biella)
31 luglio-30 agosto 2015, Pamir Kirghizo, valli di Kara Su e Ak Su
Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti partono arrivano il 31 luglio a Biškek, capitale del Kirghizistan. Pagnoncelli li raggiunge una decina di giorni dopo. Con un volo interno raggiungono Batken, la “porta del Pamir Kirghizo”. Da Batken in jeep fino al villaggio di Uzgurush, vicino al confine con il Tagikistan. Il giorno dopo inizia l’avvicinamento alla zona di Karavshin, dove originano le valli Ak Su e Kara Su. Le montagne di queste valli, con pareti di granito alte fino a 1200 metri, hanno meritato alla regione il nome di “Patagonia Asiatica”.
Le alluvioni della primavera 2015 hanno distrutto molti ponti improvvisati dai pastori e le frane hanno ridotto male alcuni sentieri. Invece del giorno e mezzo preventivato, l’avvicinamento richiede tre giorni, circa otto ore al giorno, con il superamento di quattro passi fino a 4000 metri di quota e un logorante “su e giù”.
Il CB in Kara Su viene allestito a circa 2800 metri. Se la Ak Su è poco frequentata, la Kara Su lo è ancora meno e le informazioni disponibili sono molto poche. Il giorno successivo viene cercato un punto dove guadare il torrente e si predispone una “tirolesa”, che sarà usata per abbreviare l’avvicinamento alle pareti sulla sinistra orografica della valle.
Su ''Bye-Bye, Globo de Gas!'' alla Silver Wal Su ''Happy Birthday, Horses!'' allo Small Asan
Su Perestroicrack
Il 7/8 Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti ripetono la “Diagonal Route” (600m, max 6c/A1 su un tiro), sulla parete E della Yellow Wall (3800m) e scendono disarrampicando a facendo doppie sullo stesso versante.
Il 9/8 Cavalli, Maschietto e Sanguineti realizzano una ripetizione (forse la prima) della via “Opposite to Asan” (650m + 150m di cresta; 6a+ max) sulla Silver Wall (4000 metri), la seconda grande parete sulla sinistra orografica della valle. Vi aprono (friends, nuts e chiodi) la variante “Bye-bye, Globo de Gas!” (200m; 6c/A1 max; diedri con fessure delicate da proteggere). Bivaccano in cresta a circa 3900 metri, all’uscita delle difficoltà principali; il giorno successivo arrivano in vetta e attrezzano una linea di doppie diversa da quella di salita.
Su Perestroicrack Su Perestroicrack
Il 12/8 Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti aprono sulla parete O dello Small Asan (3900m) “Happy Birthday, Horses!” (600m, 6b+ max; friends, nuts, un paio di chiodi e uno spit; diedri, placche, fessure di mano e off-width). In discesa attrezzano dieci doppie, con uno spit per sosta. Pagnoncelli arriva al CB.
Il 16/8 Cavalli e Sanguineti si spostano in Ak Su, con l’obiettivo di salire la Perestroicrack, sulla parete O del Peak Slesova (o Russian Tower, 4240m). Non riescono a passare sulla destra orografica, per raggiungere la base della parete, a causa delle frane e del torrente impetuoso. L’indomani lo attraversano grazie al provvidenziale aiuto di un pastore, che li trasporta su un asino “addestrato” a guadare. Il 19-20/8 ripetono Perestroicrack (800m; 7a/b max), quindi rientrano alla tenda in Ak Su, proprio quando inizia il maltempo. Il 22/8 rientrano al CB in Kara Su.
Sulla ''Diagonal Route'' alla Yellow Wall
Nel frattempo, in Kara Su Maschietto, Pagnoncelli e Polo hanno aperto sullo Small Asan (3900m) la variante “Waiting for Andrea” (330m; 6a+ max) sullo spigolo O e la via “Italian Corner” (380m + 150m di couloir; 6b+ max) sulla parete O (friends, nuts, chiodi e un paio di spit). Hanno anche effettuato un tentativo di via nuova su una torre posta tra la Yellow Wall e la Silver Wall.
Il 24/8 inizia il trekking di rientro, con arrivo a Uzgurush il 26/8. Da qui, il 27/8 in jeep a Batken e con volo interno a Biškek.
Il 30/8 rientro in Italia.
All'ingresso della Kara Su
All'ingresso della Kara Su
All'ingresso della Kara Su - 2
All'ingresso della Kara Su - 2
Asan e Peak Piramidalny
Asan e Peak Piramidalny
Bambini Kirghizi 1
Bambini Kirghizi 1
Bambini Kirghizi 2
Bambini Kirghizi 2
Campo base in Kara Su
Campo base in Kara Su
Campo base in Kara Su 2
Campo base in Kara Su 2
CCampo base in Kara Su
CCampo base in Kara Su
Con Nisir
Con Nisir
Durante il trekking - Il monte Aku
Durante il trekking - Il monte Aku
Durante il trekking 2
Durante il trekking 2
Durante il trekking 3
Durante il trekking 3
Durante il trekking 4
Durante il trekking 4
Durante il trekking 5
Durante il trekking 5
I nostri compagni di trekking 1
I nostri compagni di trekking 1
I nostri compagni di trekking 2
I nostri compagni di trekking 2
Il diedro del tentativo di Edo, Pagno e PiGi
Il diedro del tentativo di Edo, Pagno e PiGi
Il Kotina dall'Ak Su
Il Kotina dall'Ak Su
Il Peak Piramidalny
Il Peak Piramidalny
Il Peak Slesova 1
Il Peak Slesova 1
Il Peak Slesova 2
Il Peak Slesova 2
Il tentativo di Edo, Pagno e PiGi
Il tentativo di Edo, Pagno e PiGi
In Ak Su
In Ak Su
In partenza!
In partenza!
Kirghizi - Nuridin
Kirghizi - Nuridin
Kirghizi 1
Kirghizi 1
Kirghizi 2
Kirghizi 2
Kirghizi 3
Kirghizi 3
Kotina, Peak 1000 years of Russian Christianity e Odessa
Kotina, Peak 1000 years of Russian Christianity e Odessa
Kotina, Peak 1000 years of Russian Christianity e Asan
Kotina, Peak 1000 years of Russian Christianity e Asan
Peak 1000 years of Russian Christianity
Peak 1000 years of Russian Christianity
La parete del Peak Piramidalny dopo il maltempo
La parete del Peak Piramidalny dopo il maltempo
La parte alta della Kara Su
La parte alta della Kara Su
La parte alta della Kara Su 1
La parte alta della Kara Su 1
La Tirolesa all'ingresso della Kara Su
La Tirolesa all'ingresso della Kara Su
La Yellow Wall
La Yellow Wall
La Yellow Wall 2
La Yellow Wall 2
L'Asan dalla valle Kara Su
L'Asan dalla valle Kara Su
L'Asan dalla valle Kara Su 2
L'Asan dalla valle Kara Su 2
L'Asan dalla valle Kara Su 3
L'Asan dalla valle Kara Su 3
L'attraversamento del fiume in Ak Su
L'attraversamento del fiume in Ak Su
Nisir e il suo provvidenziale asinello
Nisir e il suo provvidenziale asinello
Odessa e Asan
Odessa e Asan
Odessa, Peak 1000 e Kotina
Odessa, Peak 1000 e Kotina
Orto Tubek e Slesova
Orto Tubek e Slesova
Osservando la Yellow Wall
Osservando la Yellow Wall
Palline di kurut (formaggio)
Palline di kurut (formaggio)
Peak 1000, Odessa e Asan
Peak 1000, Odessa e Asan
Peak Slesova - Perestroikcrak
Peak Slesova - Perestroikcrak
Pranzo a casa di Zhunusbek
Pranzo a casa di Zhunusbek
Preparativi a Uzgurush
Preparativi a Uzgurush
Preparazione del pane in una casa di Batken
Preparazione del pane in una casa di Batken
Relax
Relax
Su "Bye bye, globo de gas" alla Silver Wall
Su "Bye bye, globo de gas" alla Silver Wall
Su "Bye bye, globo de gas" alla Silver Wall 1
Su "Bye bye, globo de gas" alla Silver Wall 1
Su "Bye bye, globo de gas" alla Silver Wall 2
Su "Bye bye, globo de gas" alla Silver Wall 2
Su "Bye bye, globo de gas" alla Silver Wall 3
Su "Bye bye, globo de gas" alla Silver Wall 3
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 1
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 1
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 2
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 2
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 3
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 3
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 4
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 4
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 5
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 5
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 6
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 6
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 7
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 7
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 8
Su "Happy Birthday, Horses!" allo Small Asan 8
Su "Italian Corner" allo Small Asan
Su "Italian Corner" allo Small Asan
Su "Italian Corner" allo Small Asan 2
Su "Italian Corner" allo Small Asan 2
Su "Opposite to Asan" alla Silver Wall
Su "Opposite to Asan" alla Silver Wall
Su "Opposite to Asan" alla Silver Wall 2
Su "Opposite to Asan" alla Silver Wall 2
Su "Opposite to Asan" alla Silver Wall 3
Su "Opposite to Asan" alla Silver Wall 3
Su "Opposite to Asan" alla Silver Wall 4
Su "Opposite to Asan" alla Silver Wall 4
Su Perestroicrack
Su Perestroicrack
Su Perestroicrack 2
Su Perestroicrack 2
Su Perestroicrack 3
Su Perestroicrack 3
Su Perestroicrack 4
Su Perestroicrack 4
Su Perestroicrack 5
Su Perestroicrack 5
Su Perestroicrack 6
Su Perestroicrack 6
Su Perestroicrack 7
Su Perestroicrack 7
Su Perestroicrack 8
Su Perestroicrack 8
Su Perestroicrack 9
Su Perestroicrack 9
Su Perestroicrack 10
Su Perestroicrack 10
Su Perestroicrack 11
Su Perestroicrack 11
Su Perestroicrack 12
Su Perestroicrack 12
Su Perestroicrack 13
Su Perestroicrack 13
Su Perestroicrack 14
Su Perestroicrack 14
Su Perestroicrack 15
Su Perestroicrack 15
Su Perestroicrack 16
Su Perestroicrack 16
Su Perestroicrack 17
Su Perestroicrack 17
Sul colle fra Kara Su e Ak Su; il Peak Slesova sullo sfondo
Sul colle fra Kara Su e Ak Su; il Peak Slesova sullo sfondo
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 2
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 2
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 3
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 3
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 4
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 4
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 5
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 5
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 6
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 6
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 7
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 7
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 8
Sulla "Diagonal Route" alla Yellow Wall 8
La "Diagonal Route" alla Yellow Wall
La "Diagonal Route" alla Yellow Wall
L'accademico roveretano ricordato da Armando Aste, Marco Furlani e Mariano Frizzera
I fratelli Gugliermina formarono una delle più note cordate di "senza guida" a cavallo tra Ottocento e Novecento. Battista, nel 1904, fu uno dei fondatori del CAAI
L'accademico agordino in un breve ricordo di Vincenzo Dal Bianco (da Annuario CAI 1993).
Il profilo storico delineato dal past president Giovanni Rossi.
Parla uno dei protagonisti dell'innovativo modello formativo organizzato dal CAI di Bergamo con il patrocinio del CAAI Club Alpino Accademico Italiano e del GAN Gruppo Alpinisti Nembresi
Non c’è modo migliore di esordire, soprattutto per una new entry come me, con una rapida presentazione. Sono Daniele Costalonga originario di Carnago, un piccolo paesello della provincia di Varese, ho da poco 25 anni e da un anno esatto mi sono laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Milano.
All’età di 17 anni ho iniziato a coltivare la mia passione per la montagna con un gruppo di amici e da 5 anni a questa parte pratico l’arrampicata nelle sue diverse forme.
Inizialmente ho scalato principalmente nelle falesie delle zone di Varese, Canton Ticino, val d’Ossola, e del lecchese; solo nell’ultimo anno ho cominciato a scalare nel modo in cui avevo sempre mirato sin dal momento in cui mi approcciai a questa disciplina: la salita delle vie alpinisticamente più interessanti delle nostre amate alpi.
In questo percorso ha assunto un ruolo di fondamentale importanza il progetto UNDER 25 organizzato dalla sezione del CAI di Bergamo.
Vi domanderete come sia possibile che, con tutti i ragazzi della ben più vicina Bergamo, sia stato scelto proprio io: si tratta di serie di combinazioni per cui un pomeriggio dell’inverno passato mi trovai a scalare in una tranquilla falesia di Lecco in compagnia del mitico Mario Giacherio e di Mimmo Sinapi il quale mi parlò del progetto dimostrando interessamento nei miei confronti. Ma venendo al dunque, in cosa consiste il progetto UNDER 25? e soprattutto, in che modo mi ha arricchito?
Lo scopo di questa esperienza è quello di far riscoprire ai giovani d’oggi la bellezza dell’alpinismo di stampo classico che è l’unico che permette di vivere esperienze di ineguagliabile bellezza e completezza. Come tutti ben sappiamo, per raggiungere determinati obiettivi, assume fondamentale importanza sapersi muovere agilmente ed in sicurezza.


Il Pilastro Rosso del Brouillard (Monte Bianco) Sul Pilastro Don Quixote (Marmolada)
I Coach del progetto: Yuri, Ennio, Bruno, Diego, Fabio e Tito sono stati mentori di grande rilievo in primis in questo senso fornendoci indicazioni e impartendoci delle vere e proprie lezioni basate sulla propria istruzione e soprattutto esperienza: allestimento soste con chiodi e protezioni mobili, corretto utilizzo delle mezze corde, corretta assicurazione al compagno di cordata, utilizzo delle protezioni veloci, nozioni di artificiale: utilizzo di staffe, friend, nut, cliff, copper head, picher, jumar,carrucole, manovre di recupero da ghiacciaio, differenti tipi di progressione in conserva, calate di emergenza e molto altro.
La messa in pratica di tutte queste cose mi ha portato ad una importante e rapida crescita per quanto riguarda sicurezza, agilità, capacità di lettura della situazione.
Ogni uscita inoltre ha avuto la sua fondamentale importanza per entrare in sintonia con gli altri ragazzi del progetto: Davide, Diego, Giulia e Luca; infatti a tal fine ogni volta ci siamo affiancati ad un diverso compagno di cordata, così da conoscerci più a fondo ed imparare qualcosa di nuovo da ognuno.
Ad arricchire questa intensa esperienza sono state le differenti location di ogni uscita: la suggestiva parete nord della Presolana attraverso le vie del Cuore, Placido, Direttissima; dolomiti del Brenta con la via Super Maria sull’imponente Crozzon e la Elefante Viola al Pilastro Bruno; cresta Kennedy in val Ventina ai piedi del Disgrazia; artificiale in valle dell’Orco; via Pegaso Machine al pinnacolo di Maslana e dente di Coca in alta val Seriana; falesia trad in valle dei Mulini.

Ciò che mi ha portato più grande soddisfazione è stato riuscire ad intraprendere, in parallelo al progetto e con differenti compagni di cordata, importati salite come: via Bonatti al pilastro rosso del Brouillard, via Don Quixote sulla maestosa parete sud della Marmolada, cresta Rey sulla punta Dufour, Via Fiore di Corallo sul paretone di Mandrea ad Arco di Trento, Cavallo Pazzo al sasso Cavallo. In queste grandi ascese infatti ho subito potuto sperimentare l’importanza e l’utilità di tutte le nozioni e i suggerimenti appresi dai preparatissimi coach durante le diverse uscite.

Per tutto questo sono felice e mi ritengo molto fortunato di essere stato coinvolto ed aver preso parte a questa bella realtà del progetto UNDER 25.
Concludendo, approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno preso parte a questa entusiasmante esperienza e che sono stati in grado di trasmettermi qualcosa, sia di pratico sia nell’ambito relazionale, dagli organizzatori ai coach e a tutti i ragazzi che come me hanno vissuto questa bella opportunità.
Daniele