ENRICO ROSSO presenta per immagini alcune delle possibilità di avventura ancora aperte.
La CORDILLERA REAL, in particolare, pur essendo già abbastanza frequentata in ragione della sua bellezza e della logistica non impegnativa, offre ancora molte possibilità di apertura di linee logiche di ampio respiro su ghiaccio, misto e roccia e non necessariamente di difficoltà tecniche elevate. Avvalendosi anche dei tracciati di quanto già riportato sulla storica guida di Alain Mesili, ci viene proposta una carrellata di linee da studiare.
Intervento tenuto al Convegno Nazionale CAAI 2015 di Casiglio/Erba NUOVE FRONTIERE PER L’ALPINISMO D’AVVENTURA
Dal sito PLANET MOUNTAIN un completo resoconto delle tematiche dibattute al Convegno Nazionale 2015 a Casiglio/Erba.
NUOVE FRONTIERE PER L’ALPINISMO D’AVVENTURA è un tema che ha consentito di affiancare interventi molto diversi ma tutti centrati sull’individuazione e proposta di aree del mondo che offrono ancora spazi significativi all’esplorazione e ad una attività alpinistica d’avventura su grandi pareti ancora inviolate o comunque con grandi potenziali inespressi a disposizione di giovani forti alpinisti animati da spirito accademico, spaziando dalle catene montuose della costa Sud Orientale della Groenlandia, alla Cordillera Huayhuasch, alla Cordillera Real, alle montagne del Sud Est della Turchia, al Garhwal indiano, alle montagne del Mali e altre zone, comprese sorprendenti piccole scoperte di avventura possibile anche in Italia, a margine di zone molto conosciute e frequentate.
Molto apprezzate le relazioni di Matteo della Bordella, Tito Arosio, Enrico Rosso, Mauro Florit, Stefano Zaleri, Juri Parimbelli, Ugo Manera, Gian Maria Mandelli, Giuliano Bressan, Andrea Giorda.
Armando Aste ricorda la profonda umanità del collega Accademico e soprattutto del compagno di cordata e dell'amico prematuramente scomparso. Alessandro Giorgetta ne traccia un profilo morale. Da Annuario CAAI 1991.
Il socio Samuele Mazzolini comunica l’apertura di una variante diretta nella parte bassa della storica Supermatita alla Est del Sass Maor. La variante, che si sviluppa per circa 250 metri al di sotto dell’incrocio con la Solleder, è stata percorsa il 27 agosto 2015 da S. Mazzolini, F. Piacenza e G. Cavallar.
Nonostante le difficoltà dichiarate non siano elevate (VII+), la scarsa proteggibilità rende la variante psicologicamente impegnativa. Aperta con soli friend.
Spedizione “Kirghizistan 2015”:
vie nuove e ripetizioni sulle “montagne proibite” del Pamir Alai
Gian Luca Cavalli (CAAI Occidentale)
Giovanni Pagnoncelli (CAAI Occidentale)
Marcello Sanguineti (CAAI Occidentale)
Pier Luigi Maschietto (CAI Biella)
Edoardo Polo (CAI Biella)
31 luglio-30 agosto 2015, Pamir Kirghizo, valli di Kara Su e Ak Su
Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti partono arrivano il 31 luglio a Biškek, capitale del Kirghizistan. Pagnoncelli li raggiunge una decina di giorni dopo. Con un volo interno raggiungono Batken, la “porta del Pamir Kirghizo”. Da Batken in jeep fino al villaggio di Uzgurush, vicino al confine con il Tagikistan. Il giorno dopo inizia l’avvicinamento alla zona di Karavshin, dove originano le valli Ak Su e Kara Su. Le montagne di queste valli, con pareti di granito alte fino a 1200 metri, hanno meritato alla regione il nome di “Patagonia Asiatica”.
Le alluvioni della primavera 2015 hanno distrutto molti ponti improvvisati dai pastori e le frane hanno ridotto male alcuni sentieri. Invece del giorno e mezzo preventivato, l’avvicinamento richiede tre giorni, circa otto ore al giorno, con il superamento di quattro passi fino a 4000 metri di quota e un logorante “su e giù”.
Il CB in Kara Su viene allestito a circa 2800 metri. Se la Ak Su è poco frequentata, la Kara Su lo è ancora meno e le informazioni disponibili sono molto poche. Il giorno successivo viene cercato un punto dove guadare il torrente e si predispone una “tirolesa”, che sarà usata per abbreviare l’avvicinamento alle pareti sulla sinistra orografica della valle.
Su ''Bye-Bye, Globo de Gas!'' alla Silver Wal Su ''Happy Birthday, Horses!'' allo Small Asan
Su Perestroicrack
Il 7/8 Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti ripetono la “Diagonal Route” (600m, max 6c/A1 su un tiro), sulla parete E della Yellow Wall (3800m) e scendono disarrampicando a facendo doppie sullo stesso versante.
Il 9/8 Cavalli, Maschietto e Sanguineti realizzano una ripetizione (forse la prima) della via “Opposite to Asan” (650m + 150m di cresta; 6a+ max) sulla Silver Wall (4000 metri), la seconda grande parete sulla sinistra orografica della valle. Vi aprono (friends, nuts e chiodi) la variante “Bye-bye, Globo de Gas!” (200m; 6c/A1 max; diedri con fessure delicate da proteggere). Bivaccano in cresta a circa 3900 metri, all’uscita delle difficoltà principali; il giorno successivo arrivano in vetta e attrezzano una linea di doppie diversa da quella di salita.
Su Perestroicrack Su Perestroicrack
Il 12/8 Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti aprono sulla parete O dello Small Asan (3900m) “Happy Birthday, Horses!” (600m, 6b+ max; friends, nuts, un paio di chiodi e uno spit; diedri, placche, fessure di mano e off-width). In discesa attrezzano dieci doppie, con uno spit per sosta. Pagnoncelli arriva al CB.
Il 16/8 Cavalli e Sanguineti si spostano in Ak Su, con l’obiettivo di salire la Perestroicrack, sulla parete O del Peak Slesova (o Russian Tower, 4240m). Non riescono a passare sulla destra orografica, per raggiungere la base della parete, a causa delle frane e del torrente impetuoso. L’indomani lo attraversano grazie al provvidenziale aiuto di un pastore, che li trasporta su un asino “addestrato” a guadare. Il 19-20/8 ripetono Perestroicrack (800m; 7a/b max), quindi rientrano alla tenda in Ak Su, proprio quando inizia il maltempo. Il 22/8 rientrano al CB in Kara Su.
Sulla ''Diagonal Route'' alla Yellow Wall
Nel frattempo, in Kara Su Maschietto, Pagnoncelli e Polo hanno aperto sullo Small Asan (3900m) la variante “Waiting for Andrea” (330m; 6a+ max) sullo spigolo O e la via “Italian Corner” (380m + 150m di couloir; 6b+ max) sulla parete O (friends, nuts, chiodi e un paio di spit). Hanno anche effettuato un tentativo di via nuova su una torre posta tra la Yellow Wall e la Silver Wall.
Il 24/8 inizia il trekking di rientro, con arrivo a Uzgurush il 26/8. Da qui, il 27/8 in jeep a Batken e con volo interno a Biškek.
Il 30/8 rientro in Italia.
L'accademico roveretano ricordato da Armando Aste, Marco Furlani e Mariano Frizzera
I fratelli Gugliermina formarono una delle più note cordate di "senza guida" a cavallo tra Ottocento e Novecento. Battista, nel 1904, fu uno dei fondatori del CAAI
L'accademico agordino in un breve ricordo di Vincenzo Dal Bianco (da Annuario CAI 1993).
Il profilo storico delineato dal past president Giovanni Rossi.