Relazioni

Club Alpino Accademico Italiano
Domenica, 14 Febbraio 2016 18:45

(da Lo Scarpone on line)

Il Club alpino accademico italiano si rinnova

Il nuovo Presidente Generale del CAAI fa il punto sulla situazione attuale e le prospettive della storica associazione.

                       

Ad inizio marzo, a conclusione del lungo mandato di Giacomo Stefani, rieletto per ben due volte, il Consiglio Generale del Club Alpino Accademico Italiano ha ritenuto di affidarmi la guida dell’associazione per il prossimo triennio.
La nuova Presidenza eredita un CAAI per certi versi rafforzato e per altri invece bisognoso di interventi urgenti di rilancio.

Il rafforzamento sotto il profilo istituzionale deriva dal sapiente lavoro svolto dal past president per riannodare quel rapporto preferenziale e, direi, essenziale, con il CAI che negli anni aveva sofferto di scarso vigore e si era progressivamente inaridito. Questo recuperato rapporto di stretta collaborazione ha portato a superare positivamente incomprensioni del passato, riconfermando al CAAI il riconoscimento di rappresentante a tutto campo dell’alpinismo di alto livello all’interno del CAI. Ha consentito anche, ed è questa storia degli ultimi mesi, di formalizzare importanti modifiche statutarie, che aprono la strada ad una modernizzazione importante dell’associazione. Il rapporto di forte intesa con la struttura centrale pone le premesse, ci auguriamo, per il positivo superamento di alcune problematiche ancora aperte.

Partendo da questo rafforzamento della struttura collaborativa con il CAI, l’Accademico deve ora guardare avanti, con la consapevolezza che immaginare un futuro diverso è possibile, ed è possibile operare concretamente per perseguirlo, poggiando sulle solide basi che ci assicura la nostra tradizione ultracentenaria.
Siamo consapevoli del fatto che il mondo (alpinistico, nel nostro caso) va avanti, magari non sempre nella direzione che ci auspichiamo, ma comunque va avanti e se la nostra associazione vuole continuare ad essere voce importante e riconosciuta dell’alpinismo di punta a carattere puramente non professionistico e non commerciale, deve prendere atto dei cambiamenti ed interagire con i singoli protagonisti e con le altre rappresentatività portando il proprio contributo forte di idealità per uno sviluppo eticamente positivo e condiviso della nostra attività.

Alberto Rampini

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SCHEDA

  • Che cosa è il Club Alpino      Accademico Italiano?

Il CAAI è una sezione nazionale del CAI, che si differenzia dalle Sezioni territoriali sia per la mancanza di un riferimento geografico preciso, sia per i criteri di ammissione. L’iscrizione a questa Sezione, infatti, non è libera, ma è riservata a persone che condividano i principi morali ed etici dell’associazione e abbiano svolto un’attività alpinistica di particolare rilievo, valutata da una apposita Commissione Tecnica.

  • La storia

Fondato nel 1904, quando l’alpinismo era praticato dai benestanti con le loro guide, ebbe inizialmente l’obiettivo di incoraggiare l’approccio alla montagna diretto ed autonomo da parte degli appassionati, raccogliendoli in una associazione specifica e organizzando anche le prime Scuole di Alpinismo.

  • Il CAAI in cifre

Oggi il CAAI conta 296 soci, suddivisi in tre Gruppi (Occidentale, Centrale e Orientale) a seconda della zona di attività prevalente di ciascuno, è retto da un proprio Statuto ed ha sede legale a Milano.

  • L’etica

Il CAAI ritiene che la frequentazione della montagna non possa prescindere da una militante difesa dei valori ambientali e umani che storicamente essa propone. Il valore dell’alpinismo si fonda su un confronto con le difficoltà leale e rispettoso e la sua valenza formativa è strettamente legata all’avventura.

  • La mission

Il C.A.A.I. si propone di coltivare e promuovere la pratica non professionale dell’alpinismo di elevato livello di difficoltà, nel rispetto della storia dell’alpinismo e delle tradizioni locali.

  • Le iniziative

Annualmente vengono organizzati Convegni su temi di interesse alpinistico e culturale legati alla montagna.
Viene pubblicato l’Annuario CAAI, con qualificati interventi di carattere storico e sull’attualità alpinistica.
Viene attribuito annualmente il Premio Paolo Consiglio ad alpinisti/spedizioni che si siano particolarmente distinti.
Ogni due anni viene organizzato il Meeting Internazionale di Arrampicata Trad in Valle dell’Orco.
Partecipa con propri soci ai Meeting Internazionali di arrampicata e alpinismo.
Il CAAI contribuisce all’organizzazione del Clean Climbing, iniziativa volta alla promozione dell’arrampicata in stile pulito, e all’Osservatorio per le Libertà, organismo che si occupa del monitoraggio  sulle restrizioni imposte all’arrampicata e all’alpinismo, sensibilizzando al problema il mondo alpinistico.
 

  • Riferimenti pratici

Sito web: http://www.clubalpinoaccademico.it
Presidente Generale: Alberto Rampini mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  tel 3477610628
I soci CAI che praticano un alpinismo di alto livello a carattere personale e non professionale, che si riconoscano nei principi dell’associazione e ritengano di avere un curriculum di particolare valore si possono rivolgere alla Presidenza del CAAI per  presentare domanda di ammissione

Venerdì, 12 Febbraio 2016 23:34

Il nuovo sito del CAAI viene continuamente aggiornato con nuovi contenuti di grande valenza storica. Ultima sezione appena inaugurata è quella degli Annuari.

Vi invitiamo a visitare queste sezioni

Relazioni (clicca qui)

Annuari (clicca qui)

Gli Accademici che hanno fatto la storia (clicca qui)

Venerdì, 12 Febbraio 2016 23:15

Annuario del CAAI del 1974.

Venerdì, 12 Febbraio 2016 23:11

Annuario del CAAI del 1927-31.

Venerdì, 12 Febbraio 2016 23:06

Annuario del CAAI del 1922-23.

Venerdì, 12 Febbraio 2016 22:42

Annuario del CAAI del 1908.

Martedì, 09 Febbraio 2016 19:18

 

Il Club alpino accademico italiano si rinnova

Il nuovo Presidente Generale del CAAI fa il punto sulla situazione attuale e le prospettive della storica associazione.

                       

Ad inizio marzo, a conclusione del lungo mandato di Giacomo Stefani, rieletto per ben due volte, il Consiglio Generale del Club Alpino Accademico Italiano ha ritenuto di affidarmi la guida dell’associazione per il prossimo triennio.
La nuova Presidenza eredita un CAAI per certi versi rafforzato e per altri invece bisognoso di interventi urgenti di rilancio.

Il rafforzamento sotto il profilo istituzionale deriva dal sapiente lavoro svolto dal past president per riannodare quel rapporto preferenziale e, direi, essenziale, con il CAI che negli anni aveva sofferto di scarso vigore e si era progressivamente inaridito. Questo recuperato rapporto di stretta collaborazione ha portato a superare positivamente incomprensioni del passato, riconfermando al CAAI il riconoscimento di rappresentante a tutto campo dell’alpinismo di alto livello all’interno del CAI. Ha consentito anche, ed è questa storia degli ultimi mesi, di formalizzare importanti modifiche statutarie, che aprono la strada ad una modernizzazione importante dell’associazione. Il rapporto di forte intesa con la struttura centrale pone le premesse, ci auguriamo, per il positivo superamento di alcune problematiche ancora aperte.

Partendo da questo rafforzamento della struttura collaborativa con il CAI, l’Accademico deve ora guardare avanti, con la consapevolezza che immaginare un futuro diverso è possibile, ed è possibile operare concretamente per perseguirlo, poggiando sulle solide basi che ci assicura la nostra tradizione ultracentenaria.
Siamo consapevoli del fatto che il mondo (alpinistico, nel nostro caso) va avanti, magari non sempre nella direzione che ci auspichiamo, ma comunque va avanti e se la nostra associazione vuole continuare ad essere voce importante e riconosciuta dell’alpinismo di punta a carattere puramente non professionistico e non commerciale, deve prendere atto dei cambiamenti ed interagire con i singoli protagonisti e con le altre rappresentatività portando il proprio contributo forte di idealità per uno sviluppo eticamente positivo e condiviso della nostra attività.

Alberto Rampini

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SCHEDA

  • Che cosa è il Club Alpino      Accademico Italiano?

Il CAAI è una sezione nazionale del CAI, che si differenzia dalle Sezioni territoriali sia per la mancanza di un riferimento geografico preciso, sia per i criteri di ammissione. L’iscrizione a questa Sezione, infatti, non è libera, ma è riservata a persone che condividano i principi morali ed etici dell’associazione e abbiano svolto un’attività alpinistica di particolare rilievo, valutata da una apposita Commissione Tecnica.

  • La storia

Fondato nel 1904, quando l’alpinismo era praticato dai benestanti con le loro guide, ebbe inizialmente l’obiettivo di incoraggiare l’approccio alla montagna diretto ed autonomo da parte degli appassionati, raccogliendoli in una associazione specifica e organizzando anche le prime Scuole di Alpinismo.

  • Il CAAI in cifre

Oggi il CAAI conta 296 soci, suddivisi in tre Gruppi (Occidentale, Centrale e Orientale) a seconda della zona di attività prevalente di ciascuno, è retto da un proprio Statuto ed ha sede legale a Milano.

  • L’etica

Il CAAI ritiene che la frequentazione della montagna non possa prescindere da una militante difesa dei valori ambientali e umani che storicamente essa propone. Il valore dell’alpinismo si fonda su un confronto con le difficoltà leale e rispettoso e la sua valenza formativa è strettamente legata all’avventura.

  • La mission

Il C.A.A.I. si propone di coltivare e promuovere la pratica non professionale dell’alpinismo di elevato livello di difficoltà, nel rispetto della storia dell’alpinismo e delle tradizioni locali.

  • Le iniziative

Annualmente vengono organizzati Convegni su temi di interesse alpinistico e culturale legati alla montagna.
Viene pubblicato l’Annuario CAAI, con qualificati interventi di carattere storico e sull’attualità alpinistica.
Viene attribuito annualmente il Premio Paolo Consiglio ad alpinisti/spedizioni che si siano particolarmente distinti.
Ogni due anni viene organizzato il Meeting Internazionale di Arrampicata Trad in Valle dell’Orco.
Partecipa con propri soci ai Meeting Internazionali di arrampicata e alpinismo.
Il CAAI contribuisce all’organizzazione del Clean Climbing, iniziativa volta alla promozione dell’arrampicata in stile pulito, e all’Osservatorio per le Libertà, organismo che si occupa del monitoraggio  sulle restrizioni imposte all’arrampicata e all’alpinismo, sensibilizzando al problema il mondo alpinistico.
 

  • Riferimenti pratici

Sito web: http://www.clubalpinoaccademico.it
Presidente Generale: Alberto Rampini mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  tel 3477610628
I soci CAI che praticano un alpinismo di alto livello a carattere personale e non professionale, che si riconoscano nei principi dell’associazione e ritengano di avere un curriculum di particolare valore si possono rivolgere alla Presidenza del CAAI per  presentare domanda di ammissione

 

Lunedì, 08 Febbraio 2016 10:39

 

ENRICO ROSSO presenta per immagini alcune delle possibilità di avventura ancora aperte.

La CORDILLERA REAL, in particolare, pur essendo già abbastanza frequentata in ragione della sua bellezza e della logistica non impegnativa, offre ancora molte possibilità di apertura di linee logiche di ampio respiro su ghiaccio, misto e roccia e non necessariamente di difficoltà tecniche elevate. Avvalendosi anche dei tracciati di quanto già riportato sulla storica guida di Alain Mesili, ci viene proposta una carrellata di linee da studiare.

Intervento tenuto al Convegno Nazionale CAAI 2015 di Casiglio/Erba NUOVE FRONTIERE PER L’ALPINISMO D’AVVENTURA

 

 

 

Domenica, 07 Febbraio 2016 17:33

 

Dal sito PLANET MOUNTAIN un completo resoconto delle tematiche dibattute al Convegno Nazionale 2015 a Casiglio/Erba.

NUOVE FRONTIERE PER L’ALPINISMO D’AVVENTURA è un tema che ha consentito di affiancare interventi molto diversi ma tutti centrati sull’individuazione e proposta di aree del mondo che offrono ancora spazi significativi all’esplorazione e ad una attività alpinistica d’avventura su grandi pareti ancora inviolate o comunque con grandi potenziali inespressi a disposizione di giovani forti alpinisti animati da spirito accademico, spaziando dalle catene montuose della costa Sud Orientale della Groenlandia, alla Cordillera Huayhuasch, alla Cordillera Real, alle montagne del Sud Est della Turchia, al Garhwal indiano, alle montagne del Mali e altre zone, comprese sorprendenti piccole scoperte di avventura possibile anche in Italia, a margine di zone molto conosciute e frequentate.

Molto apprezzate le relazioni di Matteo della Bordella, Tito Arosio, Enrico Rosso, Mauro Florit, Stefano ZaleriJuri Parimbelli, Ugo Manera, Gian Maria Mandelli, Giuliano Bressan, Andrea Giorda.

Domenica, 07 Febbraio 2016 14:25

 

Armando Aste ricorda la profonda umanità del collega Accademico e soprattutto del compagno di cordata e dell'amico prematuramente scomparso. Alessandro Giorgetta ne traccia un profilo morale. Da Annuario CAAI 1991.

Sabato, 06 Febbraio 2016 18:10

Il socio Samuele Mazzolini comunica l’apertura di una variante diretta nella parte bassa della storica Supermatita alla Est del Sass Maor. La variante, che si sviluppa per circa 250 metri al di sotto dell’incrocio con la Solleder, è stata percorsa il 27 agosto 2015 da S. Mazzolini, F. Piacenza e G. Cavallar.

Nonostante le difficoltà dichiarate non siano elevate (VII+), la scarsa proteggibilità rende la variante psicologicamente impegnativa. Aperta con soli friend.

 

Variante delle Poiane topo  Variante delle Poiane tracciato

Sabato, 06 Febbraio 2016 12:47

Spedizione “Kirghizistan 2015”:

vie nuove e ripetizioni sulle “montagne proibite” del Pamir Alai

                                                     

Gian Luca Cavalli (CAAI Occidentale)

Giovanni Pagnoncelli (CAAI Occidentale)

Marcello Sanguineti (CAAI Occidentale)

Pier Luigi Maschietto (CAI Biella)

Edoardo Polo (CAI Biella)

 

 

 

31 luglio-30 agosto 2015, Pamir Kirghizo, valli di Kara Su e Ak Su

 

002 Allingresso della Kara Su

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti partono arrivano il 31 luglio a Biškek, capitale del Kirghizistan. Pagnoncelli li raggiunge una decina di giorni dopo. Con un volo interno raggiungono Batken, la “porta del Pamir Kirghizo”. Da Batken in jeep fino al villaggio di Uzgurush, vicino al confine con il Tagikistan. Il giorno dopo inizia l’avvicinamento alla zona di Karavshin, dove originano le valli Ak Su e Kara Su. Le montagne di queste valli, con pareti di granito alte fino a 1200 metri, hanno meritato alla regione il nome di “Patagonia Asiatica”.

 

 

030 Kotina Peak 1000 Years of Russian Christianity e Asan dalla valle Kara Su

038 LAsan dalla valle Kara Su 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                   

 

Le alluvioni della primavera 2015 hanno distrutto molti ponti improvvisati dai pastori e le frane hanno ridotto male alcuni sentieri. Invece del giorno e mezzo preventivato, l’avvicinamento richiede tre giorni, circa otto ore al giorno, con il superamento di quattro passi fino a 4000 metri di quota e un logorante “su e giù”.

Il CB in Kara Su viene allestito a circa 2800 metri. Se la Ak Su è poco frequentata, la Kara Su lo è ancora meno e le informazioni disponibili sono molto poche. Il giorno successivo viene cercato un punto dove guadare il torrente e si predispone una “tirolesa”, che sarà usata per abbreviare l’avvicinamento alle pareti sulla sinistra orografica della valle.

 

056 Su Bye Bye Globo de Gas alla Silver Wall 4063 Su Happy Birthday Horses allo Small Asan 13

 

Su ''Bye-Bye, Globo de Gas!'' alla Silver Wal                                                              Su ''Happy Birthday, Horses!'' allo Small Asan

 

078 Su Perestroicrack 10

                                                        Su Perestroicrack

 

Il 7/8 Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti ripetono la “Diagonal Route” (600m, max 6c/A1 su un tiro), sulla parete E della Yellow Wall (3800m) e scendono disarrampicando a facendo doppie sullo stesso versante.

Il 9/8 Cavalli, Maschietto e Sanguineti realizzano una ripetizione (forse la prima) della via “Opposite to Asan” (650m + 150m di cresta; 6a+ max) sulla Silver Wall (4000 metri), la seconda grande parete sulla sinistra orografica della valle. Vi aprono (friends, nuts e chiodi) la variante “Bye-bye, Globo de Gas!” (200m; 6c/A1 max; diedri con fessure delicate da proteggere). Bivaccano in cresta a circa 3900 metri, all’uscita delle difficoltà principali; il giorno successivo arrivano in vetta e attrezzano una linea di doppie diversa da quella di salita.

 

075 Su Perestroicrack 4085 Su Perestroicrack 24

 

Su Perestroicrack                                                                                                                       Su Perestroicrack

 

 

Il 12/8 Cavalli, Maschietto, Polo e Sanguineti aprono sulla parete O dello Small Asan (3900m) “Happy Birthday, Horses!” (600m, 6b+ max; friends, nuts, un paio di chiodi e uno spit; diedri, placche, fessure di mano e off-width). In discesa attrezzano dieci doppie, con uno spit per sosta. Pagnoncelli arriva al CB.

Il 16/8 Cavalli e Sanguineti si spostano in Ak Su, con l’obiettivo di salire la Perestroicrack, sulla parete O del Peak Slesova (o Russian Tower, 4240m). Non riescono a passare sulla destra orografica, per raggiungere la base della parete, a causa delle frane e del torrente impetuoso. L’indomani lo attraversano grazie al provvidenziale aiuto di un pastore, che li trasporta su un asino “addestrato” a guadare. Il 19-20/8 ripetono Perestroicrack (800m; 7a/b max), quindi rientrano alla tenda in Ak Su, proprio quando inizia il maltempo. Il 22/8 rientrano al CB in Kara Su.

 

094 Sulla Diagonal Route alla Yellow Wall 4

                                                                     Sulla ''Diagonal Route'' alla Yellow Wall

 

Nel frattempo, in Kara Su Maschietto, Pagnoncelli e Polo hanno aperto sullo Small Asan (3900m) la variante “Waiting for Andrea” (330m; 6a+ max) sullo spigolo O e la via “Italian Corner” (380m + 150m di couloir; 6b+ max) sulla parete O (friends, nuts, chiodi e un paio di spit). Hanno anche effettuato un tentativo di via nuova su una torre posta tra la Yellow Wall e la Silver Wall.

 

Il 24/8 inizia il trekking di rientro, con arrivo a Uzgurush il 26/8. Da qui, il 27/8 in jeep a Batken e con volo interno a Biškek.

 

Il 30/8 rientro in Italia.

 

 

 

 

 

 

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